BIOGRAFIA

Vito Zullo è nato a Santeramo in Colle il 2 dicembre 1957, con diploma di Maturità Artistica - Liceo Artistico Statale di Bari e,  Laurea Magistrale (v.o.) presso l’Accademia delle Belle Arti di Bari e Mola.
Nel 1996, dopo essere stato circa dieci anni a Milano alle Poste, rientra in Santeramo e  viene chiamato a ricoprire il ruolo di Colorist direttamente dall’imprenditore Pasquale Natuzzi, come consulente esterno,  una figura professionale nuova, voluta ed istituita direttamente dall’industriale.  
Il lavoro di Colorist svolto presso le Industrie Natuzzi lo porta a viaggiare spesso in U.S.A. , Colonia, Spagna , Milano e Bologna (fiere internazionali)
Nel 1999 acquisisce il titolo accademico di Professore , superando  un mega concorso a cattedra ottenendo due abilitazione all’insegnamento: Disegno e Storia dell’Arte negli Istituti d’Istruzione Superiore ed Educazione Artistica nelle scuole medie di primo grado.
Ottiene l’attestato in Cromodidattica per aver frequentato il Corso di Perfezionamento post-Laurea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bari
A Milano, come in altre città italiane ed estere, ha preso parte a numerose rassegne d’Arte.
Dal 1.1.2020 nominato Ispettore Onorario per la tutela dei Beni Archeologici del città di Santeramo (decreto del Ministro dei Beni Culturali). Dimessosi in luglio 2021 per mancanza di ascolto da parte della Soprintendenza beni archeologici di Bari, che ignoravano le varie segnalazioni dei siti , per cui veniva meno il nobile incarico.
"Non vorrei né subirla né commetterla, ma se fossi costretto a scegliere fra le due, preferirei subire ingiustizia piuttosto che commetterla" SOCRATE.


LE SUE OPERE
Il messaggio delle mie opere va colto nei colori e nei gesti. Personaggi dal volto celato parlano nelle pose e nell’atteggiamento che assumono. In ogni gesto un linguaggio nascosto e silente, che può essere percepito e compreso soltanto emotivamente.  E’ il linguaggio del corpo che s’impone e trascende l’espressione razionale.
Personaggi  dal volto muto, ma altrettanto loquaci nella gestualità. Nel gesto intimo, privato, quasi rituale, raccontano la propria vita e l’emozione del momento. Personaggi resi poeti dall’accostamento di elementi irrazionali, un contrasto cromatico che riflette l’eterno conflitto umano.