Chi poteva essere il “v-ELASIU-s“ di anni 71 (epigrafe età imperiale) interpretato dal Mommsen?
ecco l'epigrafe:
D.M.S.
(v) ELASIV(s) * secondo il Mommsen
IMITIV
A - LXXI
ASI S - G
NVS - PA
B.M.F.
epigrafe rinvenuta in Puglia al confine con la Lucania (Santeramo)
Velasii, origine pompeiana (?)289, 1 attestazione:
D.M.S.
(v) ELASIV(s) * secondo il Mommsen
IMITIV
A - LXXI
ASI S - G
NVS - PA
B.M.F.
epigrafe rinvenuta in Puglia al confine con la Lucania (Santeramo)
Velasii, origine pompeiana (?)289, 1 attestazione:
territorio di Caelia / Azetium (?), Santeramo
in Colle
[--- V]elasiu[s] [Pr]imitiv[us], [Vel]asi[u]s G [- - - ]nus, I-II sec. d.C.
CIL IX,
6172, nonché qui § VII.1, n. 16.
289 Il
gentilizio Velasius,
non altrimenti attestato nella regio II e
localmente, appare comunque raro: oltre che in questa iscrizione, i Velasii sono attestati in una iscrizione da
Pompei (CIL IV,
9050a), in due iscrizioni parietali da Pompei (CIL IV, 9613; X, 1041) e in una iscrizione
da Roma (CIL VI, 21355).
alcuni commenti:
DMS = Diis Manibus
Sacrum
[V]ELASIV[S = Velasius
]IMITIV[ = [Pr] imitiu [s] ?
A-LXXI = annorum LXXI
HSE = Hic Situs Est
ASI[ ]S-G =Asi[niu]s ?
[V]ELASIV[S = Velasius
]IMITIV[ = [Pr] imitiu [s] ?
A-LXXI = annorum LXXI
HSE = Hic Situs Est
ASI[ ]S-G =Asi[niu]s ?
NUS-PA =??? – pa[tri suo] / pa[trono suo]
BMF = Bene merenti fecit
Attestazioni in epigrafia.
D.M. (senza S) e B.M. (senza F) sono già presenti in iscrizioni del I secolo (EDR 000007)
Il Sacrum di D.M.S. entra nel terzo secolo (EDR 000058). E nella stessa regione (Apulia = II ) dato che la lapide in oggetto è probabilmente quella che è stata trovata a Santeramo (BA).
Anche il “Bene merenti fecit/fecerunt/posuit” è attestato in lapidi del III secolo, stessa regione.
NVS non credo possa essere un’abbreviazione, mi convince di più che sia il termine di un nome in –anus/-enus, della riga precedente, ipotizzando il trattino come fine frase. Se fosse così, si potrebbe leggere:
ASI[ lacuna]S
G[lacuna?]NUS (Gallienus?)
PA
BMF
BMF = Bene merenti fecit
Attestazioni in epigrafia.
D.M. (senza S) e B.M. (senza F) sono già presenti in iscrizioni del I secolo (EDR 000007)
Il Sacrum di D.M.S. entra nel terzo secolo (EDR 000058). E nella stessa regione (Apulia = II ) dato che la lapide in oggetto è probabilmente quella che è stata trovata a Santeramo (BA).
Anche il “Bene merenti fecit/fecerunt/posuit” è attestato in lapidi del III secolo, stessa regione.
NVS non credo possa essere un’abbreviazione, mi convince di più che sia il termine di un nome in –anus/-enus, della riga precedente, ipotizzando il trattino come fine frase. Se fosse così, si potrebbe leggere:
ASI[ lacuna]S
G[lacuna?]NUS (Gallienus?)
PA
BMF
Ulteriori indagini. Credo che il Mommsen abbia preso un
abbaglio sul nome Velasius. Penso piuttosto che si tratti di Gelasius o di
Celasius. Entrambi i nomi sono presenti nella Regio II (Apulia) in diverse
iscrizioni sepolcrali coeve. Mentre Velasius solo in una singola lapide, zona
di Pompei. Dove il VEL etrusco ha significato, stando a quello che ci racconta
Strabone e cioè che Pompei sia stata fondata proprio dagli etruschi.
La risposta del Prof. Schmidt
CIL IX 6172
D(is) M(anibus) s(acrum) / [- - - V]elasiu[s] / [- - -
Pr]imitiv[us] / [vix(it)] a(nnos) LXXI[3] / h(ic) s(itus) e(st) / [- - -
Vel]asi[u]s G[- - -] / [3]nus pa[tri] / b(ene) m(erenti) f(ecit)
Sfortunatamente, non ci sono altri note su Velasius
Primitivus e suo figlio Velasius G[- - -]nus.
Cordiali saluti, Manfred Schmidt
dopo accurate ricerche che:
a) Il
gentilizio Velasius, non altrimenti attestato nella regio II e
localmente, appare comunque raro: oltre che in questa iscrizione, i Velasii sono
attestati in una iscrizione da Pompei (CIL IV, 9050a), in due iscrizioni
parietali da Pompei (CIL IV, 9613; X, 1041) e in una iscrizione da Roma
(CIL VI, 21355);
b)
Nel Dizionario
Comparativo Latino-Etrusco di
Massimo PITTU:
Velasius
antroponimo da confrontare con quello etr. Velasna;
c)
W. Schulze, Zur Geschicte
lateinischer Eigennamen, repr. Zürich - Hildesheim 1991, 103: Cf. Etr. velasnei
CIE
d)
Velasius risponde non velasei ma velasnei (Studi Trentini di
scienze storiche-Vol. 9 e 10 pag 15);
e)
La gens Velasna La
donna sepolta nella tomba dei Papsina è una Velasnei Viscenei (studi
etruschi , Vol 72, pag 175);
Al riguardo, è ipotizzabile che
quel Velasius e suo figlio (epigrafe, arco temporale I-II
sec d.C) appartenessero a gente di origine etrusca??(antichi Commercianti che
utilizzavano il corridoio adriatico),come relitto linguistico etrusco.
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