Così commenta il dr. Philip M. Kenrick dell'Università di Oxford, da me interpellato:
Questi pezzi fanno
parte di un vassoio rettangolare fatto a matrice in terra sigillata chiara
africana (da Sidi Marzouk Tounsi in Tunisia centrale). Accludo une foto da un
mio calendario molto vecchio di un esemplare nel Prähistorische Staatssammlung
in Monaco di Baviera. Il tema è la vita di Achille, ed in periferia ho indicato
i dettagli relativi: in basso c'è il lepre tenuto dalle zampe da un centauro ed
a destra una scena di Achille giovane alla corte di Licomede a Skyros, dove si
vede l'ammirante di Achille Deidameia seduta e filando la lana.
Questo vassoio e
queste scene sono trattati in dettaglio da M. Mackensen (in tedesco - mi
dispiace) in "Tonpatrizen und Vorlagen figürlicher Darstellungen auf
spätantiken nordafrikanischen Sigillataplatten der Form Hayes 56", Kölner
Jahrbuch 37 (2004) 791-804.
La forma è Hayes,
Late Roman Pottery, Form 56 (trattato sicuramente nel Atlante I, ma non mi
ricordo del numero). La datazione dipende più o meno da confronti in argento, è
rimane la seconda metà del quarto secolo d.C. o un po' più tardo.
ecco il vassoio simile (ricevo, in allegato, l'immagine) citato dal dr. Philip M. Kenrick
il dr. Kenrick, ha cerchiato in rosso le figure corrispondenti ai pezzi rinvenuti in Bonifacio a Santeramo, i quali farebbero parte del vassoio simile a quello presente nel Prähistorische Staatssammlung in Monaco di Baviera.
Treccani Deidamia. -
Personaggio mitico, le cui vicende sono narrate nell'Achilleide di Stazio.
Figlia di Licomede, re dell'isola di Sciro (Sciro (gr.
Σκῦρος)
Isola della Grecia nel Mare Egeo, la più orientale delle Sporadi
settentrionali, a E dell’Eubea). , dove Teti aveva nascosto
Achille vestito di abiti muliebri per sottrarlo alla guerra di Troia, fu
sedotta dall'eroe, cui diede un figlio, Pirro. È l'ultima nella serie delle
figure femminili che Virgilio racconta essere state accolte nel Limbo per le
loro virtù, in Pg XXII 114 e con le suore sue Deidamia.
Il nome di Deidamia compare
ancora nella perifrasi allusiva cui Virgilio ricorre nell'ottava bolgia del
cerchio VIII dell'Inferno per spiegare a D. che la fiamma a due punte posta
loro dinanzi racchiude le anime di due consiglieri fraudolenti, Ulisse e
Diomede, i quali, venuti all'isola di Sciro fingendosi mercanti, avevano
mostrato ad Achille delle armi nascoste sotto alcuni indumenti femminili da
loro messi in vendita, per indurlo ad abbandonare Deidamia e a seguirli alla
guerra: If XXVI 61-62 Piangevisi entro l'arte per che, morta, / Deîdamia ancor
si duol d'Achille.
Ora non ci resta che approfondire con studi scientifici e, capire come mai in Santeramo, nel sito di masseria Bonifacio era presente questo vassoio, di cui uno simile e nel museo di Monaco di Baviera. E' ragionevole ammettere, che il sito peuceta di Bonifacio, privo di nome, era abitato da una popolazione di ceto alto.
Ho chiesto al dr. Philip M. Kenrick un Suo Autorevole intervento in Santeramo.