LE MIE RADICI - CASATO ZULLO
Lo “ZULLO” ovvero
gli “IACULLO”
oltre 550 anni di storia vera e documentata da atti notarili.
Questa famiglia si è
originata nell’ Apulia del 1560.
Terra
Cassani provincia di Bari - Italy.
Lo “Zullo”
è nato come diminutivo (vernacolo)
del nome IACULLO
IA – C(Z)ULLO
vernacolo: “zullo”
Lo IACULLO,
antica famiglia di ceto alto, era presente in Apulia: Cassani fin dal 1460
( magister Antonio Jaculli procuratoribus
generalis maioris ecclesie de Cassani )
ultimo atto in mio possesso: pergamena
del 1460
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|||||
Attualmente in Italia sono presenti n. 350 famiglie
di cui:
-
ramo di Santeramo(Ba) 40 famiglie (costituito dal 1725);
-
ramo originale di Cassano (Ba) 5 famiglie (estinto
nel 1750 e ricostruito nel 1955 da Leonardo Zullo (vivente zio paterno)
Iacullo: famiglia
estinta in Cassano nel 1670 circa, emigrata nell’Italia
meridionale, soprattutto nel
napoletano e successivamente come
molte famiglie nelle lontane
Americhe
Attualmente in Italia sono
presenti n. 52 famiglie.
Famiglie imparentate:
(de) Franco alias Iacullo (Joannis
Hermo procuratore feudo Cssano)
(de) Sandella (o de Capriulo) (godevano di patriziato città della scala
SA);
(de) Bruno ( dello bruno – del bruno) (notai in Cassano presenti dal 1529)
(de) Silvagi (o de silvaggi) (notai in Cassano dal 1530)
(de)Mariella (o de mundella) (magister)
(de) Angelillo (notai in Bitetto)
(de) Coscia - (de) Riccio (o de Rizzo)
(de) Sergio – (de) Vito – (de) Biasio.
Titoli: Honorabili viri,
Venerabili viri, magister (riferiti all’uomo)
et honesta mulier (riferiti alle
donne)
PREMESSA
In Italia, attualmente, ci
sono raggruppamenti di “Zullo” in diverse regioni dell’Italia meridionale, con
forti concentrazioni in Campania, Sicilia e in Puglia, particolarmente in
Santeramo in Colle (Bari); con qualche appendice in altre provincie della
Puglia, ma tutti legati alla nucleo della terra di Bari. Presenza degli Zullo,
anche, in alcune RegionI del nord Italia (legati a fenomeni immigratori del
1967? Dell’industrializzazione o legati ad una storia comune?),nonché gli ZULLO
nelle lontane Americhe.
ZULLO - ramo di Santeramo in Colle - Bari
Partendo dal nucleo di
Santeramo, iniziai nel 1991 le ricerche partendo, naturalmente a ritroso,
spinto dal curiosità di conoscere le vere origine di questo cognome “Zullo”
dall’etimologia così misteriosa.
Fin da quando prestavo
servizio nell’Arma dei Carabinieri, molti superiori e colleghi mi attribuivano
l’origine siciliana, poiché molti erano le famiglie che vivevano tra il
messinese e il catanese.
Molto spesso ho trovato
anche riscontro in Campania tra il beneventano e il casertano, anche in quei
territori vi erano forti concentrazioni.
In quel periodo approntai
una statistica, con l’aiuto delle guide telefoniche, ricostruii la presenza
degli zullo nell’Italia meridionale, per cui ottenni una mappa corrispondente
alla realtà delle presenze di queste famiglie:
Campania –
Sicilia –
Puglia – Santeramo in
Colle (forte concentrazione).
Ora bisognava dimostrare
se la nostra famiglia provenisse dalla Sicilia o dalla Campania, o addirittura
viceversa, su questo aspetto avevo dubbi, in quanto in Puglia eravamo presente
solamente in Santeramo, comune della provincia di Bari, situato a cerniera tra
la Basilicata e la provincia di Taranto.
Iniziai la ricerca
partendo a ritroso dal 1905 data di
nascita di mio nonno Massimo Vito.
Consultai i registri delle
nascite dell’anagrafe depositati presso l’Archivio di Stato di Bari fino al 1886 e Trani fino al 1866 ( epoca dell’istituzione
dell’anagrafe nei comuni voluta da Napoleone, in forza del regio decreto 9
luglio 1865) pensando di fermarmi agli inizi dell’ottocento, concludendo e
accertando che lo zullo provenisse da altra regione (Sicilia o Campania). Ma il
caso volle che mi spingessi prima della fine dell’ 800.
Per poter andare avanti
bisognava consultare gli archivi della chiesa, i cosiddetti “registri delle
anime” (per volere del concilio di trento nel 1563, al fine di evitare matrimoni
tra consanguigni) ora battezzati o gli atti notarili depositati presso
l’archivio di stato.
Sia gli atti notarili che
i registri delle anime, sono documenti di notevole importanza, in quanto
ricostruiscono fedelmente la nostra storia. E’ il vangelo storico nel quale
sono raccolti testimonianze della vita di quel tempo.
Mi recai, inizialmente,
presso la chiesa matrice di Santeramo in Colle, naturalmente chiesi
l’autorizzazione all’arciprete per poter consultare l’archivio.
L’archivio conservava,
purtroppo, registri a partire dal 1709 mancavano i precedenti, forse
perduti o distrutti.
Fortunatamente, ogni
registro aveva un indice, per cui mi fu facile cercare a ritroso e con pazienza
e attenzione fotocopiai tutte le nascite
degli zullo.
L’indice era ordinato con
il proprio cognome seguito dal nome di battesimo e dal nome del padre del
battezzato, quindi iniziai a guardare la lettera “ Z “.
Terminai la consultazione
al registro datato 1717 - 1734, poichè dopo tale data non comparivano nascite degli
Zullo. Finalmente arrivai al bivio accertando e come supponevo che,
effettivamente, gli zullo non erano di Santeramo in colle, avallato dalla
posizione geografica che la comunità santermana occupava (crocevia tra
Bari-Taranto e Lucania).
Con le copie dei battezzati,
faticosamente riprodotti, iniziai lo studio dell’albero genealogico degli zullo
di Santeramo
Gli ultimi zullo nati a
ritroso (cioè le prime nascite in terra di Sant. Herami) erano :
- Domenico di Nicolò;
- Vito di Donato;
- Beatrice di
Donato;
- massimo di Nicolò
________I_________
I
I
NICOLO DONATO
I
I
Domenico – massimo vito - beatrice
Due erano i componenti di
questa famiglia a cui facevano capo gli ultimi nati e cioè: NICOLO’ e DONATO,
questi antenati erano figli del primo ZULLO giunto a santeramo.
Lavorando con meticolosità
e curiosità ricostruii fedelmente l’albero al 99% , fatta eccezione di qualche
atto mancante che avrebbe unito alcuni “rametti”, per la scarsità di tempo che
il parroco mi concedeva, per cui dovetti lavorare in chiesa a tamburo battente.
Dal 1709 ad oggi gli Zullo
sono diventati numerosi fino a creare una grande comunità, erano quasi tutti
“vaccari” o “giumentari” infatti la mia famiglia veniva soprannominata “Vacca”
da vaccaro., il mestiere era riportato solamente nei certificati anagrafici
(1850 circa), non negli atti notarili.
Chi fosse mai questo Zullo
e quale era la sua provenienza.
Attraverso la lettura e la
decifrazione dei protocolli notarili di Santeramo sarei sicuramente riuscito a scoprire la sua
provenienza.
I primi protocolli
notarili risalgono al 1666 – notaio
Considerando che
dal 1709 gli Zullo erano presenti nel comune di Santeramo in Colle, bisognava partire
a ritroso dalla stessa data per risalire alla località di provenienza.
Per non tralasciare niente
iniziai la lettura dei protocolli notarili a partire dal primo notaio –
1666/ , naturalmente dopo averlo
spulciato in ogni sua parte non trovai
alcuna traccia degli Zullo.
Passai, dunque, ai
protocolli successivi datati 1…../…, non avevano indice, quindi fu un lavoro
faticoso, poiché leggevo atto per atto.
Finalmente la grande
sorpresa attesa da tempo, un atto notarile del 1705 riportava questa dicitura:
“Costituiti presenti coram nobis
Domenico de Zullo terra Cassa…..(ni o ri) “
la località non era chiara
come lettura, poiché la desinenza era incerta tra “ni “ o ”ri”, poi nel guardare le altre lettere e altri protocolli notarili
ho accertato che si trattava della “ni
“.
Risultava essere “Cassani”, non nascondo che ho pensato di
tutto anche “cattani” (ex Jugoslavia) o Cassari più credibilmente visto che era
un comune della Sicilia.
Cassani era
forse Cassano delle Murge (località limitrofa)? Per poter avere la conferma
bisognava iniziare lo studio dei protocolli notarili di Cassano delle Murge.
Partento a ritroso dal 1700 consultai gli atti notarili di
cassano delle murge e, mentre sfogliavo i protocolli, ad un certo punto salto
fuori un atto riferito allo “zullo”, e poi ancora altri atti.
Ormai era chiara quella
località “Cassani” stava ad indicare l’attuale Cassano delle Murge.
Lo zullo proveniva da
cassano, presi in esame l’atto in questione e cercai di tradurlo con l’aiuto
del personale dell’archivio di stato di bari.
Nel protocollo notarile veniva
descritta una compravendita di territorio a favore di Domenico Zullo
“ Il giorno 5 del mese di agosto 13^ indizione anno 1705 in terra di santeramo provincia di bari
Costituiti personalmente davanti a noi Domenico Zullo
residente nella terra di cassano e annoverato in questa terra di santeramo etc,
agente ed interveniente a tutte le cose infrascritte per se e per i suoi eredi
e successori etc, da una parte; e Nicola Giuliano della predetta terra, agente
ed interveniente a tutte le cose infrascritte per se e per i suoi eredi e
successori ex parte altra (dall’altra parte). Detto Nicola per saldare gli
infrascritti debiti etc, spontaneamente, non per forza di dolo, ma in ogni
migliore via, etc – vende e, a titolo della predetta vendita, e “per fustem”
(rito) quasi con diritto proprio e in
perpetuo cede e assegna a detto Domenico Zullo, presente in buona fede e
acquirente etc un fondo seminativo e quartieri tre di vigne “tutto in un
chiuso” siti e posti in territorio di santeramo in luogo detto il Ramo,
confinanti con le vigne di Nicola Giove e con le vigne di detto Nicola ed altri
confini etc., franchi e liberi etc e con tutti i diritti, le azioni e con pieno
dominio e in stato integro, etc..
Eciò a favore del prezzo convenuto e stabilito di
ducati trentacinque in monete d’argento secondo l’apprezzo di don Salvatore
Molinaro, apprezzatore di terre e comunemente eletto come dissero etc.. Dei
quali ducati trentacinque detto Nicola davanti a noi manualmente e
personalmente e in contanti riceve ed ha da detto Domenico Zullo ventisette
ducati in monete d’argento, e “brevi manu” sono sborsati da detto Nicola ducati
undici a leonardo Sava per debiti dovuti per debito censuale ed altri ducati
nove a Candeloro Lanzolla anche per debiti dovuti per debito censuale ed altri
ducati sette sono rimasti in mano a detto Nicola, etc. e gli altri ducati otto
rimanenti della detta somma detto Domenico non avendo denaro per le mani, ha
promesso e si è obbligato a saldare con il Reverendo Capitolo della predetta
terra e, pendente la predetta soluzione, ha promesso e si è obbligato di pagare
gli anni censi così come li paga detto Nicola essendo detto Nicola vero e
liquido debitore di detto Reverendo Capitolo come da istrumento censuale, ed ha
promesso detto Domenico ogni anno infine di pagare detto censo al detto
Reverendo Capitolo e di non venir meno detta soluzione per questa causa detto
censo e da percepire sui primi frutti del detto fondo e dalle vigne come sopra
venduti, etc., e venendo meno a detta annua soluzione (pagamento) sia lecito a
Nicola e suoi eredi produrre , presentare, e liquidare in ogni tribunale, luogo
e foro il presente istrumento al posto della liquidazione, secondo la forma
della Regia Prammatica “de Censibus”, così sia.
Per queste cose etc. hanno obbligato se stessi, e loro
eredi e successori e tutti i beni una parte all’altra e l’altra all’altra
rispettivamente alla pena del doppio etc., con potestà di pignorare con la
costituzione del precario etc., così hanno rinunciato e hanno giurato etc.,
alla presenza del giudice regio Michele Maiullaro, (testimoni) Michele Follene
o Fossene, Salvatore Contursi, D. Giuliano di santeramo.”
Confesso non avrei mai
pensato che la nostra origine fosse di Cassano, mi sono detto “sono tornato
alle origini” per ironia della sorte: mia madre è di Cassano compreso tutta la
parte materna, nonché dal 1999 vivo in questa località per aver acquistato
casa.
Premesso che lo zullo proveniva
da cassano, cercai di capire chi fosse “Domenico Zullo”.
Continuai a consultare i
protocolli di santeramo per ricostruire il primo albero genealogico e, per
capire se il “domenico zullo” fosse stato il padre di Nicolò e donato.
Se consideravo la “ripetibilità”
dei nomi di battesimo, cioè il figlio porta il nome del nonno, potevo
concludere analizzando le ultime nascite:
________I_________
I I
NICOLO’
DONATO
I
I
Domenico – massimo vito - beatrice
Che il padre di DONATO e
NICOLO’ si sarebbe chiamato “domenico”
e la madre “Beatrice”.
Pertanto se il “Domenico
Zullo” (atto notarile precedente del 1705) era il primo che aveva messo piede a
Santeramo, allora era evidente che fosse anche il padre di Nicolò e Donato.
Difatti un atto notarile
del 4 ottobre 1728 ricostruisce fedelmente il primo ramo di santeramo.
Donato e Nicolò erano i
figli legittimi di Giuseppe Domenico zullo e di Beatrice Giuliano (figlia di
Nicolò Giuliano).
L’atto recitava:
“die tetra, mensis octobris, sexte indicionus
millesimi septincentesimi
vigesimi
ottavi, santerami province bari, de licentia
ob festum
dominicus. Presentibus nobis Michaele Maiullaro Regio iudice
ad contractu. Me Jannuario Jove Publico Regio
notario,
Domenico Guarniero et Dominicio Savino testibus
Nella nostra presenza personalmente costituiti
Giuseppe Domenico
ZULLO, Beatrice
Giuliano coniugi, nec non Nicolò e
Donato fratelli
de Zullo e figli rispettivi delle sopradetti
Giuseppe
Domenico Zullo e Beatrice Giuliano, stando detta
Madre e figli con l’espresso consenso, autorità e
beneplacito
di detto Giuseppe Domenico suo marito e padre
rispettivi
dei suddetti Nicolò e Donato et del sopradetto
Regio Giudice a contratto, tutti della terra di
santerami
Argentino et instrumentum intervenientino alle cose
infrascritte
per essi, loro eredi e successori da una parte
et Giovanni Giove della medesima similmente agente et
interveniente alle cose infrascritte per se, suoi
eredi
e successori dall’altra parte……………..
Trovai successivamente nel
primo registro delle anime di santeramo del “1700” due certificati di nascita a
nome di Angela Lucia nata l’ 11 agosto 1709 e di Vito Saverio nato il 1712, entrambi
figli di Domenico Zullo e Beatrice Giuliano:
die 11
mensis augusti 1709
…………….baptzani infante de coniugibus
domenico zullo patre, et Beatrice Giuliano madre, cui
imposum
nomen Angela Lucia, nata…………
comparum fuerunt Joannis
Moscatello et Donata
di Santo, testis Reverendo Carlus de Benedicto et
Reverendo Joseph de Juliano, et…
« die decima 4 supredetta
mensis 1712 Snt’Erami
...............................................................................
.....reverendo Don Angelo Canoza archipresbiteri
baptizani infante
natum …. Coniugibus Josepho Dom.co zullo patre, et
Beatrice
de Nicolao Giuliano matre …………………………………cui
impositum nomes Vitus Saverius, compatres fuerunt Roccus
Jacoviello, et Nunzia Scalera testis don domenicus
montagnani
e Javintus de giovanni domenico et alias……
Nell’atto di santeramo dell’ottobre
1728 non comparivano i nomi di Angela Lucia e Vito Saverio, nati il 1709 e
1712, probabilmente i due erano già morti. Questa tesi fu avvallata dal fatto
che nei registri dei battezzati dopo il 1728, non compaiono nascite aventi come
padre lo stesso Vito Saverio.
Mi sorgeva un dubbio cioè
se “domenico zullo” proveniente da cassano (atto del 1705) fosse lo stesso “Giuseppe
domenico zullo” (atto del 1728)
Non mi restava che consultare
i notai di cassano a partire a ritroso dal 1705.
In un atto notarile dell’8
gennaio del 1700 faccio una nuova scoperta, cioè il domenico zullo era effettivamente il Giuseppe domenico zullo
abitante in cassano prima , naturalmente del 1705, ma lo stesso risultava
essere sposato con Ricca de Foldorella.
L’atto recita:
“die octava mese Jennarij millesimo septigentesimi cassani costituiti in
mia presentia Joseph Domenicus zullo, et Ricca de
Donato Foldorella coniugibus stante presenti de Ricca cum espresso consensu di
Josephi Domenici sui viri legittimi, et infratta
…………………………………………………………………………………..per evitavir
carceratorie di Josephi Domenici per havendo prezio
unicum equi debito eredi quondam
Benedetti Galletta... per detto Josephi domenici
….obligatioris……………………………..
……………………………………………………………………………………..coram nobis
………….et de contanti a reverendo Primigerio Don Viti
Antonio Gentile………………
ducati decem moneta ………………………………………………………………………..
……interessi…………………………………………………………………………………..
…………………………………………………………………………………………………
…………….fruttibus et …….vinealium quindecim terranum
seminatorialum
………………………………………………………………………………..siti in terra
cassani contrada il bosco, seu il demanis del
bosco dentro il quale stanno dette terre
Ricca Joseph Domenici sui viri……vinealis dotalis de
Ricca terranum seminatorialum
Con arboribus fruttiferis in terra cassani loco ditto
Lama di Caretto, iuxta
Bona ……de Javola, iuxta bona Reverendo Capitolo della
maior ecclesia et alios confines
…………………………………………………………..”
In questo atto Ricca de
Foldorella, moglie di Giuseppe Domenico Zullo, per evitare la carcerazione di
suo marito, per non aver pagato un debito per l’acquisto di un cavallo agli
eredi di Benedetto Gallietta, chiede un prestito di 10 ducati, pari al debito
contratto, al Reverendo primigerio di Cassano Don Vito Antonio Gentile.
Per poter ottenere i 10
ducati Ricca de Foldorella fa ipotecare la sua dote, terreni con alberi da
frutta.
Al Reverendo vanno
restituiti i dieci ducati con interessi (forma di usura), ricavati dall’usufrutto
del terreno sito in cassano in loco detto il bosco.
Per poter ipotecare la
dote, bisognava chiedere il consenso alla Regia Prammatica.
Difatti l’atto in
questione era accompagnato dalla richiesta di autorizzazione alla Regia
Prammatica del luogo (specie di tribunale).
L’atto recitava:
“Ricca de Donato Foldorella della terra di
cassano provincia di bari legittima moglie
di Giuseppe Domenico Zullo supplicando espone
alla Vostra eccellenza come il detto Giuseppe Domenico
suo marito
essendo vero, liquido debitore
Probabilmente muore la
moglie ed emigra in santeramo l’anno dopo cioè tra il 1700 e 1705 comprando un
terreno da un certo Nicolò Giuliano.
Nicolò Giuliano è il padre
di Beatrice moglie dello stesso Giuseppe Domenico Zullo.
(tra quest’ultimo atto di
cassano e il primo di santeramo)Non mi arresi volevo andare in fondo è scoprire
quale fosse la vera origine, supportato dal fatto che, comunque noi Zullo
eravamo gli unici in tutta la Puglia, fatta eccezione ora con l’aggiunta del
comune di Cassano murge, il quale risulta in ogni modo confinante al primo.
Quindi come se non fosse
cambiato niente, mi trovavo di fronte ad una locale immigrazione. (bisogna tenere presente che
tra il comune di Santeramo e quello di Cassano i matrimoni erano frequenti.
Concludo il ramo di
Santeramo (presenti dal 1705)
conta oggi 40 famiglie)
Iniziai, così la ricerca
spostandomi a Cassano.
ZULLO - ramo di Cassano delle Murge - Bari
In un primo momento mi
recai nella chiesa madre di Cassano “S. Maria Assunta” per fare una ricognizione
rapida di quello che avrei dovuto cercare.
Nei registri dei
battezzati dal 1700 al 1650 (vari volumi) risultavano molte nascite dei zullo.
Questo significava che gli
zullo erano ancora presenti nel nostro territorio, mi attendeva ancora un lungo
e faticoso lavoro di ricerca.
Cominciai con il
consultare i protocolli notarili partendo a ritroso dal 1705 (scoperta dello
zullo proveniente da Cassano) fotocopiando tutti gli atti fino ad arrivare al 1626.
Ricostruii la storia del
ramo di cassano con l’albero genealogico:
In un protocollo notarile
del 1668 appariva un certo Reverendo
Giovanni Antonio Zullo, parroco nella
chiesa S. Maria degli Angeli di Cassano (ex monastero). Questa appartenenza al
clero confermerebbe il ceto medio degli Zullo. Sappiamo benissimo che il
secondo figlio di una famiglia benestante seguiva la via sacerdotale, per
avere, la stessa, l’indulgenza da parte della chiesa.
Ormai mi ero spinto oltre
negli anni (1626) ebbi la
convinzione che la mia ricerca avrebbe richiesto più tempo, rispetto a quello
previsto inizialmente, considerato che al momento non avevo ancora trovato
risposta alla mia ricerca storica.
Decisi di iniziare con il
consultare il primo volume dei notai di cassano, precisamente risalente dal 1563.
Notaio Stefano de Ricca
rogava in Cassano dal 1563 al 1572 (volumi 4).
Il primo volume non aveva un
indice, pertanto dovetti leggere atto per atto. Terminai il primo volume, non
vi era traccia degli Zullo.
Quindi lo Zullo doveva
provenire, necessariamente, da un’altra località e che la chiave del mistero
doveva trovarsi tra il 1563 e il 1626 (volume consultato nel quale erano
presenti gli zullo).
Ero curioso perché mi
stavo avvicinando al traguardo della lunga e faticosa ricerca.
Passai al secondo
volume datato che andava dal 1566 al 1570, con grande sorpresa, in un
protocollo notarile datato 1565 era trascritto come confinante:
“…….Francesco de Bartolomeo de Zulla…..”
(riportare un saggio
latino)
Poiché il nominativo era
indicato nel protocollo notarile come confinante bisognava andare avanti per
trovare atti che lo riguardavano direttamente.
Quindi Francesco era
figlio di Bartolomeo de Zulla(o), e che Bartolomeo sarebbe stato il primo zullo
in Cassano.(difatti nel 1° volume - dal 1563 al 1565 non era presente nessuno
Zullo).
Adesso bisognava capire di
chi fosse figlio Bartolomeo e da quale terra provenisse.
Speravo di trovare atti
che lo riguardassero, iniziai con lo sfogliare il terzo volume.
Per mia fortuna lo stesso
aveva un indice, malgrado che alcune pagine erano sbiadite, e alla lettera “F” trovai il
“Francescum Bartolomei de zullo
(pag 83)”.
Alla pagina 83 il
protocollo notarile riportava questa dicitura:
die 30Jianuarij
1570 Cassani
“Coram nobis
presenti costituiti Franc.s Bar.ei
Jac.lli de terra cassani ex una parte et Antonius de micheletta eius de
terra ex parte altra…..
Non riuscivo a capire chi
fosse quel “Jac.lli“ rimasi
disorientato, si trattava di un errore di pagina o altro, ripresi fiato e con
molta calma decifrai sia le pagine precedenti sia quelle seguenti. Non trovai
nessun atto che riguardasse lo Zullo indicato nell’indice sotto la lettera “
F”!
Ritornai all’indice per
leggere attentamente chi fosse l’altro contraente:
“Fran.sco
Bart.ei de zullo
c/o Antonius de micheletta”
L’atto era quello di pag.
83!, Non era possibile! si trattava di un altro cognome, che significava quella
abbreviazione “ Jac.lli “
Ritornai all’indice e feci
scorrere il dito sulla lettera “F”, nella pagina seguente dell’indice mi trovai
di fronte all’ evento inspiegabile!
Riportava la seguente
dicitura:
Franc.s de
Bar.ei de zullo vel Iacullo
Quel “ vel “ (dal latino
“o”) stava a significare che Francesco di Bartolomeo era conosciuto anche come “ Iacullo “, perché?
Bartolomeo Zullo “o”
Bartolomeo Iacullo?, fù così che ebbe inizio la mia “odissea”.
Mi feci delle ipotesi, per
capire il significato di quel “vel“:
a)
Il Bartolomeo è
di stessa madre e di padri diversi (zullo-Iacullo)?
b)
Il Bartolomeo
zullo fu adottato dalla famiglia Iacullo?
c)
Bartolomeo zullo è la stessa persona di Bartolomeo
iacullo?
L’unico modo per dare una
risposta all’inaspettato mistero era quello di continuare la ricerca.
Considerato che in quel
terzo volume sarebbe racchiusa la risposta, non detti peso all’indice, ma
passai direttamente alla lettura capillare dei protocolli notarili.
Incontrai molti “Iacullo”:
Stefano, Nicola, Jacobo,
Letitia, Ricca e Antonio,
ma solamente Francesco (di
Bartolomeo) e lo stesso Bartolomeo alternativamente venivano registrati sui
protocolli notarili ora Zullo ora Iacullo , questo stava a significare che vi
era una famiglia Iacullo (vari componenti) e i due zullo (Francesco e
Bartolomeo).
Il Bartolomeo era l’effettivo zullo?
o
Orfano affidato alla famiglia Iacullo? (ipotesi attualmente la più credibile)
Nessun atto riportava ne
la provenienza del Bartolomeo ne il legame con lo Iacullo.
Ripresi a leggere
analiticamente i due volumi precedenti, prestando molta attenzione, questa
volta ricercando lo Iacullo.
Nel primo volume erano
presenti:
-
Donno Jacobi de Iacullo
-
Nicola de Stefano de Iacullo
Lo Iacullo era molto più
vecchio dello Zullo.
Nel 4° volume invece, ho
riscontrato vari elementi annessi
Parentele, titoli e
alias
Ho riscontrato
l’appartenenza degli stessi a famiglie di ceto alto in alcuni protocolli notarili:
Honorabili viri
e nel caso delle donne honesta mulier
Francesco de Bartolomeo
Joes de Francesco
Letitia de Stefano
Silvia de Donato
oltre alle parentele di
personaggi di ceto alto medio tra cui: notari Silvaggi, notari alfonso de
Brunis e maistri Andrea de Bitetto.
Nel protocollo notarile
del 1572 un altro dato importante, seguito da un altro:
1)
Coram nobis costituiti jacobus antonii franc.i de
jacullo alias de tabano e terra cassani, Joye morans (abitante in Gioia) spontaneamente asseruit coram nobis
se herede in parte detta terram cassani in loco dicto santa maria dela scala ……..avius de
cortalie parietibus circundate cun multis arboribus ………iuxta duas predettis
….cortalie Donati sui fratris iuxta
bona stephi pauli de stefho a tribus lateribus et alios confines francan cun
oinbus iuribus et cun inde sibi nullo deveniret utilitas ex q.o yoie morat cun
eius familia per maior eius utilizate et comeditate decrevisse camdem venderum
et alienarum plus asserent et hito (abbr.) colloquio cun multis predettis et hoinbus non ….. per de …. Visi
bartolomeus iacullum eius avunculum per absulit ipsi asserenti ducatos sex de
moneta ……nolens eius deliberanten ex per altra vendigne per filerum …predette
die altrus jacobus sponte coram nobis iurum suo proprio et …..vendidit ditto
bartolomeo iacullo eius avunculo presenti dittam terziam partem predette
cortalie permissis …….
2)
Mi trovavo di fronte
ancora una volta a nomignoli e per poter svelare l’origine bisognava andare
avanti con le ricerche.
Per avere un minimo
indicatore cercai la definizione del termine latino “Tabanus o Tavanus” il cui significato è: insetto brunastro o
maledicente.
Terminato il primo notaio passai alla lettura di un altro notaio (3° di Cassano) Francesco Selvaggi – 1574 - 1578 (4 volumi non restaurati)
Inizialmente il notaio
Selvaggi rogava a Bari, lo deducevo dagli atti, al termine della lettura dei
primi due volumi trovai un altro dato che avrebbe forse svelato il nomignolo “tabano”
Coram nobis Nicolas de Iacullo de baro….
“Tabano” era la forma
dialettale di “de baro”? Termine che indicava la provenienza di Nicola dalla
città di Bari e abitatore in Cassano, ipotesi improbabile, mentre quella più
accreditata era la definizione di alcuni storici:
Dal nome latino “Tavanus “,
di cui si hanno tracce in iscrizioni funerarie “Pergemus/Primus/Tavanus/deo Invic/to sacrum” o in episodi storici,
infatti il villaggio di Tabanac,
vicino a Bordeaux, deve il proprio nome ad TAVANUS
O TABANUS delle legioni romane
Ritornando al termine
“Iacullo” ho cercato di capire la sua etimologia: ipotesi più credibile è che
fosse legato ad un luogo o località.
Navigando su internet per
molti giorni alla ricerca di un significato del termine Iacullo: località,
dialetti, proverbi, mestieri antichi ecc., non venne fuori alcun elemento al
fine di capire il suo significato.
Una sera svolgevo le mie
dovute ricerche nella chiesa madre di Cassano e parlando con un signore anziano
del posto, appunto sul termine Iacullo, mi informo che a Cassano attualmente c’è
una località denominata “sciacudd” (forma dialettale che per assonanza mi
condusse alla parola Iacullo).
Il giorno dopo cercai in
biblioteca comunale, libri su Cassano alla ricerca di quella località
“sciacudd” e con grande fortuna trovai questo luogo in Cassano chiamato “Sciacullo”.
L’attuale contrada
“Sciacullo (sc-iacullo) era quel territorio che nel 1546 veniva designato come
“Iacullo”.
Lo zullo veniva chiamato
anche Iacullo dal nome del territorio in suo possesso, questa tesi fu avvallata
da un documento del 1546 (benefici per massa comune – chiesa madre di Cassano)
nel quale era descritto:
….la piscina de Jacullo…..
Però non mi convinceva
tanto che dovetti abbandonare quella ipotesi, poiché era la persona che dava il
nome alla località e non al contrario, “ quindi la piscina di Iacullo” loco
appartenente a Iacullo (persona fisica)
Quindi ero al punto di
partenza, perché zullo veniva chiamato anche Iacullo?
Decisi di ritornare a
consultare i registri esistenti nella chiesa madre di Cassano in cerca di
verità.
Partendo dalla convinzione
che “Iacullo” era un cognome, iniziai a sfogliare i registri dei battezzati,
per verificare se effettivamente vi fossero delle nascite con tale cognome.
Il primo registro partiva
dal 1585, avrei voluto che vi fossero altri registri precedenti, dato che
avevamo gli atti notarili dal 1563, ma purtroppo non esistevano.
Difatti Iacullo era un
cognome, con grande sorpresa, trovai vari atti di battesimo sia con lo “zullo”
che con lo “iacullo”, ma rimasi ancora una volta sbigottito da quest’altro
avvenimento.
Dal 1572 (negli atti
notarili) e dal 1585 (nei registri dei battesimi) gli antenati si presentavano
sia come Zullo che come Iacullo
IACULLO (dal 1563)
Consultando i protocolli
notarili successivi:
notaio de Palma ed altri,
trovai molti altri zullo essere discendenti del Bartolomeo, tutti imparentati
con nobili famiglie:
Francesco e Laura Zullo.
Vds. Atto matrimoniale
Inserire albero genealogico di francesco de bartolomeo
Ritornai a consultare i
registri dei benefici lasciati alla chiesa madre di Cassano, sia quello datato
1545-6 (circa 400 atti) che quello del 1530 (circa 70 atti) alla ricerca di
nuovi tasselli, per poter ricostruire l’albero genealogico.
Da una ricerca capillare, sono
riuscito a trovare altri documenti di grande interesse:
-
venerabile subdiacono Bernardino de Clemente alias de
Franco;
-
Stephano Iacullo alias mezabraca
7 marzo 2002
chiesa madre S Maria Assunta di Cassano
registro 1546 – leggibile
oggi nell’aprire il registro
è saltato il nome di
“…..magdalena del quondam
antonio de angelillo moglier de bartolomeo iacullo…….”
(Antonio
de Angelillo era un notaio abitante in Bitetto “….Venerabile vir Antonio notari
de Angelillo….”) atto rogato dal notaio Juliano Antonio di Bitetto nel 1519-20.
8 marzo 2002
chiesa madre S Maria Assunta di Cassano
registro 1546 – leggibile
Nel consultare il
registro ho riscontrato atti importanti che descrivevano alcuni componenti
della famiglia “Sandella” ( la stessa imparentata con gli zurlo nel atto del
1530)
“……Joannella de Sandella
relicta del quondam Sigismundo delobertellis alias de zurriello moglier……”
“……iuxta le terrem de Angelo
Sandella……”
“……heredum del quondam antonio Sandella…”
Questi atti confermano la presenza
in Cassano della famiglia Sandella (la stessa di ceto medio alto).
11 marzo 2002
chiesa madre S Maria Assunta di Cassano
registro 1546 – leggibile
Ho ripreso a
consultare il registro dei benefici concessi alla chiesa S. Maria Assunta di
Cassano, come sempre con molta attenzione leggevo rigo per rigo tutti gli atti
riguardanti le donazioni.
Nell’atto del
……………… nel 20° rigo ho individuato un altro e importante tassello mancante, il
quale mi ha permesso di ricostruire un altro pezzo di storia degli “ZURLO”
“……iuxta terre
herede de andrea de dominico zurlo……”.
Questa stringa mi
ha permesso di conoscere che lo Zurlo Andrea citato nell’atto notarile del 1530
( ….Hisabella del q de Jemmato de Sandella olim uxor Andrea Zurlo….) è il
figlio di Dominici Zurlo ( già riscontrato nel registro benefici del 1530).
Andrea è morto
probabilmente intorno al 1529, forse quando era ancora giovane. Con certezza
aveva dei figli “eredi” stando al suddetto atto, non conosco ancora la sua
provenienza.
20 marzo 2002
chiesa madre S Maria Assunta di Cassano
registro dei
morti 1593 – leggibile
ho dato una rapida
consultazione e nelle prime pagine era registrata la morte di:
-
Letitia Iacullo
figlia di Stefano alias mezabraca di anni 60 circa;
-
Roberto de
Sandella.
Spero di trovare notizie
relative alla mia ricerca sugli zullo o zurlo.
Considerando che la vita
media delle persone
Ecco la scoperta che ha
svelato ogni dubbio
22 marzo 2002
chiesa madre S Maria Assunta di Cassano
pergamena 1460 – leggibile
scrittura - latino medievale
2 settembre 1460 regno di
Sicilia
terra cassani magister
Antonio Jacullo procuratore generale chiesa matrice di Terra Cassani – offre al
maggior acquirente (Simone) i proventi del dazio per la vendita delle carni
dell’anno. Con l’impegno da parte dell’acquirente (Simone) di restituire alla
chiesa madre S.Maria Assunta di Cassano carlini…. o alle chiese di Bitonto,
Bari o Bitetto.
Un’altra
eccezionale scoperta chiude definitivamente il cerchio.
Leggendo
attentamente per la 2° volta il protocollo notarile:
4 maggio 2002
Archivio di Stato di Bari
Notaio –
Stefano de Ricca
Protocollo notarile
2 luglio 1564 – leggibile
scrittura - latino
“ …..iuxta domum de
Bartolomei de ia cullo de eadem” terram…”
in
questo protocollo notarile, citato come confinante, appare evidente la
separazione del termine Iacullo, in ia -
cullo, guarda caso proprio con il Bartolomeo, cioè colui che
compare, sempre come confinante, per la prima volta come il nome di “zullo” ne 1565.
In
questo contesto nascerebbe lo zullo, la matassa ormai è sbrogliata.
Avevo
ancora qualche dubbio circa la nascita dello zullo da Iacullo, mi chiedevo come
mai di tanti Iacullo solo in Bartolomeo questa attribuzione. Con questo atto si
chiarisce definitamente ogni sorta di incertezza.
Lo
Zullo nasce dalla forma dialettale
(vernacolo) del nome IACULLO
(Iacullo).
Etimologia: Jacullo - secondo gli studi significa piccolo jacobo
(giacomo)
Quindi
il nome Jacullo deriverebbe da jacobo piccolo, l’antenato avrebbe come nome - Jacobo , allora quale sarebbe la casta
originale.
Forse
ci troviamo di fronte ad antenati di origine ebraica, questa tesi è confermata
dalla presenza di altri nomi aventi la stessa origine:
Jacobo
– Giuditta – Bartolomeo – Giuseppe – Giovanni – Daniele.
Tesi:
A
capo della famiglia vi era un certo JACOBO,
ora bisogna dimostrarlo con le ricerche di atti.
Partendo
dal 1460 abbiamo - Antonio de Jaculli,
che potrebbe stare a significare: Antonio figlio di Jacullo (Jacobo
piccolo),cioè Jaculli viene dato come nome di battesimo, non come appartenente alla casta, questo se si tiene
presente la coniugazione in latino di “Jaculli ” ( complemento di
specificazione).
Nel
pensare ciò mi è sorto un dubbio, andare a rivedere la copia dell’atto –
pergamena – se è riportato Antonio de Jacullo
o Antonio Jaculli senza il (de),
perché
se ciò fosse allora la tesi è confermata.
In
data 29 ottobre 2002 guardando bene la pergamena, mi accorgo che è
riportato – magister Antonio Jaculli
Quindi:
Jaculli (piccolo Jacobo)
![]() |
Antonio
Quindi
il nome Jacullo deriverebbe da jacobo piccolo, pertanto i notai nella
trascrizione degli atti identificavano i successori con il nome di Jacullo.
L’antenato avrebbe indirettamente trasmesso ai suoi discendenti, il proprio vezzeggiativo, con l’affermarsi del
casato (periodo rinascimentale).
Se
“Jacullo” è il vezzeggiativo di “Jacobo” sicuramente esisterà un altro nome
antico che .
8 ottobre 2002
Archivio di Stato di Bari
Notaio –
Stefano de Ricca
Protocollo notarile
1572 – leggibile
scrittura - latino
…..coram nobis costitutus francescus de franco de terra cassani………vendit
josepho nardi de jacullo……..
questo
atto conferma che il “de franco “ non è altro che lo Jacullo,
già riscontrato nel protocollo del 1545,
riguardante i benefici della chiesa madre di cassano, nel quale veniva indicato
un certo “ subdiacono bernardus de
clemente alias de franco “
Confermato maggiormente da altri due
protocolli
………..coram nobis costitutu Honorabilis
francescus de franco de terra cassani………et honesta mulier lucrezia
nicolai de joya
…..coram nobis costitutus francescus clemente
de jacullo alias de franco……..
clemente
![]() |
bernardo
alias de Franco francesco alias de franco
Probabilmente
il nome “de franco” è legato alla paternità o come dicono alcuni storici
all’appartenenza della regione dei Franchi (francia)
E’
da notare che questo “de Franco” se
riferito al nome o ad altro dovrebbe appartenere ad uno dei capostipiti della
famiglia Jacullo, questa ipotesi è confermata da un atto del 1530 (riesaminato
il 22 ottobre 2002 a seguito dei suddetti protocolli) riscontrato nella chiesa
madre di cassano e precisamente:
…………iuxta legatum de jacullum de
franco………
Questo documento
di notevole importanza confermerebbe che lo
“Jacullo” è il vezzeggiativo
di Jacobbe o Jacobo ,cioè giacomo
piccolo, infatti “ jacullum de franco”
sta a indicare giacomo di franco.
Concludendo
possiamo scrivere che per il principio della ripetibilità dei nomi avremo:
Jacullum - franco – jacullum –
franco
8 ottobre 2002
Archivio di Stato di Bari
Notaio –
Stefano de Ricca
Protocollo notarile
1572 – leggibile
scrittura - latino
…. Joanne de Mauro et antonius,
francescus et stephi fili legittimi et naturali detti Jois……..
Anche
questo nome “ de Mauro” non è altro che lo Jacullo, già riscontrato nel protocollo del 1545, riguardante i
benefici della chiesa madre di cassano, nel quale veniva indicato un certo “ nardi Jacullo alias Joanne mauro “
nardi jacullo alias Joanne de mauro
![]() |
antonius franciscus stephi
Ho
ripreso a consultare i protocolli notarili indirizzando le ricerche sul
nome de “mauro “, per scoprire il perché di questo nuovo.
Etimologia:
(de) mauro
Deriva dal bizantino maurus
o dal nome germanico maur o
dal
franco mauri.
I romani attribuivano questo
nome a persone proveniente
dall’Africa settentrionale.
9 ottobre 2002
Archivio di Stato di Bari
Notaio – Stefano
de Ricca
Protocollo notarile
1572 – leggibile
scrittura - latino
………. Vendit donato bartolomei de Mauro
……..
10 ottobre 2002
Archivio di Stato di Bari
Notaio –
Stefano de Ricca
Protocollo notarile
1583 – leggibile
scrittura - latino
………. Mauro bartolomei de Mauro ……..
questi ulteriori atti a
seguito della ricerca sul nome de mauro confermerebbero che sia “ nardi joanne mauro “ sia “donato de bartolomei de mauro “ non sono
altro che gli Jacullo.
Nel riprendere le ricerche ho deciso di consultare i notai di Bari alla ricerca di altri elementi, poiché un dei componenti “Nicola Jacullo “ abitava nella città intorno al 1574. Consultato uno dei tanti notai di Bari, in un protocollo notarile del 1529 del notaio Filippucci veniva annotato un certo “Bernardo Zaccullo” di Noicattaro.
……………….Bernardus
de Zaccullo de Noya…………..
Questo
“zaccullo” sta per “Jacullo” ? Ad avvallare questa ipotesi ci sono tre
elementi, il primo è che la “ z “ e la “ g o J “ nei protocolli notarili
assumano le stesse caratteristiche, il secondo è che di un “Andrea Zacullo”
segretario particolare di Re Alfonso I d’aragona l’ho riscontrato in una
pergamena del 1460 - codice diplomatico
aragonese, l’ultimo è che nei registri 1530 e 1546 è annotato il “Bernardus “.
Per approfondire meglio
questo nuovo elemento ho consultato i notai di Noicattaro, partendo dal 1°
datato 1466 (unico registro).
Nei
protocolli del notaio Saleminus de Salemini - 1466, nonho riscontrato alcun “zaccullo”.
Sono
passato al secondo registro datato 1551-1566 del notaio Francesco Ugentino, e
nel consultare ho riscontrato lo “zaccullo”.
15 ottobre 2002
Archivio di Stato di Bari
Notaio –
Francesco Ugentino
Protocollo notarile
1566 – leggibile
scrittura - latino
………. Mattheus marci de zaccullo de Noya…….
ancora
……….Bernardus
marci de zaccullo de Noya……
ancora
………Mattheus
et Bernardus de zaccullo de noya………
Continuando
la ricerca ho inciampato su di un atto nel quale era annoverato il nome di “iuxta bona de Cristianus de Jacullo “.Era la prima volta che mi trovano
davanti ad un nome nuovo. Sfogliando ancora i protocolli notarili in un indice
era riportato – Angelo Jacullo et Giacomo
Jacullo, nomi già presenti nella famiglia di cassano. Con ogni probabilità
erano parenti, i quali sicuramente avevano proprietà nel territorio di
noicattaro .
Adesso
con meticolosità sto sfogliando i protocolli notarili di Noicattaro alla
ricerca di altri elementi che possano condurmi a scoprire la provenienza dello
Jacullo, come sappiamo era già presente in terra di Cassano dal 1460.
In
un protocollo notarile salta fuori il seguente documento:
21 ottobre 2002
Archivio di Stato di Bari
Notaio –
Francesco Ugentino de Noya
Protocollo notarile
1555 – leggibile
scrittura - latino
……Magnificus Antonium de Franco de Bergamo
mercantore Bari dimorante……..
poi..
29 ottobre 2002
Archivio di Stato di Bari
Notaio –
Francesco Ugentino de Noya
Protocollo notarile
1559 – leggibile
scrittura - latino
……Magnificus Gabriele de Franco de manfredonia
……..
Negli
atti notarili di noicattaro compaiano altri nomi:
31 ottobre 2002
Archivio di Stato di Bari
Notaio –
Francesco Ugentino de Noya
Protocollo notarile
1560 – leggibile
scrittura - latino
……iuxta vineas nicoli de jacullo
31 ottobre 2002
Archivio di Stato di Bari
Notaio –
Francesco Ugentino de Noya
Protocollo notarile
1560 – leggibile
scrittura - latino
……iuxta terras jaculli de nicoli de jaculli
Questo protocollo notarile di notevole importanza
conferma che “jacullo” è un nome, il
quale deriva da jacobo.
3 novembre 2002
Archivio di Stato di Bari
Notaio –
Francesco Cappelli de Noya
Protocollo notarile
1572 – leggibile
scrittura - latino
……Coram
nobis costituiti Joannes Antonio et Francescus filii et heredum quondam
Cristiani de Jacullo agens …..Joannes Antonio stesso procuratorum Teodorii de
Jacullo………vendit michele de michele de mola
Testamento
rogato dal notaio Francesco Cappelli nel 1572 – 1578
4 novembre 2002
Archivio di Stato di Bari
Notaio – Francesco
Cappelli de Noya
Protocollo notarile
1572 – leggibile
scrittura - latino
….Heredi de quondam Jaculli de Jacullo…….accertisi et duttis nobilis
indice notario et testibus ad requisitionem rogatum et preces nobis fattus pro
parte……Honorabilis Nicolas de Jacullo figlia Ginestra de Jacullo relicta
quondam Dominici magister ………………
5 novembre 2002
Archivio di Stato di Bari
Notaio –
Francesco Cappelli de Noya
Protocollo notarile
1573 – leggibile
scrittura - latino
……….Joannis Antonio de Jacullo ………
poi
……….Joannis Antonio de Jacullo ………
Nell’atto
notarile del 1572 rogato da Francesco Cappelli de Noya “ Joannes Antonio et Francescus filii et heredum quondam Cristiani de
Jacullo” viene citato un certo Michele de Michele di mola.
Per
curiosità ho voluto consultare i notai di mola alla ricerca di legami con
il “de
michele”.
Il
primo notaio rogava in mola dal 1558
11 novembre 2002
Archivio di Stato di Bari
Notaio –
Pietro Susca de Mola
Protocollo notarile
1578 – leggibile
scrittura - latino
……..Honorabilis Nardus Marinus de Silva de
polignani civitavis et Caradonia de
Jacullo terram nucorum……
Per
nucorum si intendeva nella terra “delli
noci ” l’antica nucum (noci).
Mi
sono chiesto come mai la “caradonia de jacullo” era della terra di noci? Qual è il legame con il ceppo di cassano? Tenuto
conto che la terra di noci dista parecchi km da cassano. Forse emigra nel corso
degli anni in Noci.
Per
saperne di più bisognava consultare i protocolli notarili di noci.
Fortunatamente
i primi notai di noci rogavano dal 1535, il primo era un certo notaio – Alfonso
de Tintis
Con
grande sorpresa, grazie al mio istinto ed intuito scopro importanti documenti –
qui sono presenti gli “Jacullo” dal 1535. Questa scoperta di notevole
importanza cambierebbero alcune tesi. Lo “Jacullo” proveniva dalla terra di
noci? Ecco i nomi trovati:
1535
– Donno Antonio de Jacullo cappellano chiesa S.Pietro e Paulo;
1535
– Donno Vito de Jacullo;
1543
– Joanne Matheo de Jacullo regio Judice:
1543
– diacono Joanne de Jacullo;
1546
– marini de Jacullo e figlia……
Di
certo che alcuni nominativi li ho trovati nell’unico registro del 1530 della
chiesa di cassano.
Termino
il primo notaio e passo alla consultazione del 2° notaio – Francesco de
Saracenis 1535 – 38 (totale volumi n. 10) nei primi 5 volumi
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