..altri tempi

mercoledì 29 dicembre 2010

SANTERAMO: La LUPATIA , Contrada Lupito e Case Lupito

Secondo uno studio metodico di A.Pampaloni e vito zullo, il centro dell'area di probabilità dell’Antica Lupatia coinciderebbe con la periferia Nord-Est di Santeramo (studi che verranno pubblicati in seguito).
Per l’individuazione della LUPATIA, secondo lo studio Pampaloni – Zullo, si sta cercando un insediamento di epoca romana e quindi i luoghi peuceti, tipo Monte Sannace, ci potrebbero aiutare solo nel caso che
ci fosse una continuità topologica fra l'origine del nome e l'insediamento stesso. Cosa ragionevole, ma non obbligatoria.
Ora se diamo per ipotesi che l'etimo derivi dall'acqua, in particolare dalle paludi a nord di Santeramo presenti nel V secolo a.c. e rigenerate nel 1500 per la PEG e quindi Lupatia significherebbe "Acque morte" (Lago di Battaglia) é plausibile che nel corso dei secoli vi siano stati diversi insediamenti con differenti localizzazioni, che poi sono confluiti nell'attuale Santeramo, proprio come è accaduto con l'attuale Acquaviva (Cortomartino, Salentino ed in età romana Masseria del Capitolo).

Al riguardo, è stato riscontrato che nella zona N-NE di Santeramo
nella mappa catastale n. 35, i toponimi Lupito e "Case Lupito" (strana coincidenza???).
Nelle vicinanze, vi è un altro toponimo "Masseria Scoffolatorre" che in vernacolo significa "Torre crollata"
http://www.alessandroguido.it/auerr/Vocabolo.asp?id=264.
Probabilmente nella zona vi era una torre di avvistamento o di edificio (quota altimetrica di circa metri 400 s.l.m.). Inoltre più a Sud di Case Lupito, nei pressi di "Lama di Spine", vi è Masseria Difesa.
Adesso, non mi resta che cercare qualche atto notarile/ecclesiastico per rintracciare l'antico e originale toponimo di LUPITO. Gli atti notarili partono dal 1600, mentre quelli ecclesiastici benefici, censi ed altri sono andati distrutti (così mi riferisce l’addetto della Chiesa Madre di Santeramo).

In ogni modo, la zona di LUPITO e simile a quella di Monte Sannace (aspetto geomorfologico del terreno). Ci sono delle strade circolari come se ricalcassero antiche cinte murarie (da approfondire con sopralluogo).
Secondo lo studio Pampaloni-Zullo, è' ragionevole pensare che in età peuceta quindi coeva a Monte Sannace e Santo Mola, vi fosse un insediamento a N-NO dell'attuale Santeramo per spiegare l'etimo di Lupatia? E' ragionevole pensare che oltre a quello ve ne fosse un altro sulla strada Frassineto-Viglione?
E' ragionevole pensare che in età più tarda con la Pax Romana e quindi con il pieno controllo delle campagne il secondo possa aver sostituito il primo? E' ragionevole pensare che successivamente alla invasioni barbariche la logica di stanziamento (presenza di acque, luogo più elevato) abbia condizionato la nascita dell'attuale Santeramo?

Per la strada "Frassineto-Viglione" , nel libro di Antonio DONVITO (archeologo) Monte Sannace - Archeologia e storia di un abitato Peuceta - Schena editore 1990, ho trovato alcuni riferimenti che ci possono servire:

a) uno stralcio della cartina dell'I.G.M. (non più in commercio) con la didascalia (pag149-150 dello stesso libro) nella quale l'autore evidenzia il punto nodale di Masseria Viglione.
b) la pag. 153. Al riguardo, l'autore nelle note, cita e descrive un fiume/canale che ricalcava l'antica viabilità. Il tratto  Canale di Frassineto - verso Ovest/Santeramo, dovrebbe essere quello di nostro interesse.

Finalmente, ho potuto notare che gli autori sono concordi, che vi era una strada Frassineto-Santeramo

Nel leggere un saggio di uno storico di Turi (cittadina) riferito a Frassineto, una citazione riportava una strada di collegamento da Turi per Santeramo. Loro (gli studiosi locali) fanno coincidere l'antica Thuriae con la loro attuale cittadina, secondo questa semplice teoria: distrutta Thuriae gli abitanti si rifugiano a Frassineto. l'insediamento Frassineto scompare  misteriosamente nel medioevo poi gli abitanti conservando la memoria fondano l'attuale Turi (giustificando la memoria storica).
Ritornando a quello strano collegamento Turi-Santeramo (ho immaginato un collegamento Thuriae-Lupatia), strano perché ci sono due territori che ci separano: Acquaviva e Gioia del Colle (Sanmichele è successiva), e al riguardo ho chiesto allo studioso di Turi alcuni dati e fonti.

Un lucido (originale presso l'Archivio di Stato) guarda caso redatto a Santeramo è riportata quella strada che ho evidenziato sopra, ovvero la TURI-SANTERAMO.
Inoltre, una cartina del 1874 che mi è stata data dagli studiosi di Turi, ho cercato di ipotizzare quel percorso che incrocia il canale di Frassineto più ad Ovest.

Una precisazione: gli studiosi di Turi, come pure il Ruta indicano l'insediamento di Frassineto a circa 500 metri dall'incrocio tra la vecchia strada Turi - Gioia del Colle e la strada Putignano-Acquaviva.
Invece, così come riportato nella relazione Pampaloni-Zullo, l'insediamento di Frassineto è a 2 Km a Sud di Sammichele, questa coincide con quella ipotetica strada Turi-Santeramo, appunto che transita dall'attuale Sammichele (località nuova).

Tra le fonti pergamenacee C.D.B. (Codice Diplomatico Barese) grazie al progetto www.pergamopuglia.it , ci sono tutti quegli elementi che potrebbero servirci al fine di tracciare un determinato antico percorso.

In ordine di tempo

A.D. 977 (C.D.B.) - regesto: vengono venduti due pezzi di terra, dai toponimi si evince che sono, necessariamente, nel territorio di Santeramo
- in matina, qui se vocat padule de sepi
- alia pecia qui se vocat puzuplancani

 
Le matine è la pianura che si affaccia sull’Antica Appia (anticamente paludosa) contrada Viglione.
 Il nome deriva o da “Matino” un monte posto al confine della Basilicata, o dal verbo “madeo”, “madidus” ,che significa  appunto umido/bagnato.

Padule de sepi , quest’ultimo toponimo si riscontra anche nella pergamena del 1196 (quella dalla data errata) qui vocatur palus de Sepibus; postea reversi supra matinam Bitecti . Toponimo che dovrebbe corrispondere all’attuale contrada Pantarosa (cordinate: 17-18-19/45-46-47 della mappa Nord/Santeramo).
Padule de Sepi e palus de Sepibus tradotto dovrebbe essere “le palude degli sbarramenti (Sepibus)” , significato che coincide con la contrada “Ramo” della zona (vedi I.G.M. 1876) di “pantarosa”.

Inoltre nella pergamena del 1196 si è certi di un antico collegamento tra la zona Matine (area adiacente all’Appia antica) e la città di Bitetto (collegamento ancora oggi esistente).
Di questa strada ne parla lo storico locale G.De Santis “un’antica strada che, partendo dalla costa adriatica a Giovinazzo giungeva allo Ionio per Bitonto, Palo, Grumo, Masseria La Selvella, Masseria Mercadante, Corte Finocchi (le c.d. grotte di S.Angelo) e Santeramo (la c.d. via di Montefreddo) e per Laterza, Ginosa, Metaponto (la c.d. via della Morsara).

puzuplancani
nome di un appezzamento di terreno (Marcello Aprile - Frammenti dell’antico pugliese) dovrebbe riferirsi ad un “pozzo” (puzu)  e “tavola piana” dal latino planca (
http://www.etimo.it/?term=panca ). Questo appezzamento dovrebbe corrispondere all’attuale “pozzo tavolata” (coordinate: 10-11/ 45-46 della mappa Sud/Santeramo). Neanche a farla apposta “puzuplancani” si trova nella stessa direzione degli altri due toponimi (matine e padule de sepi).
L’aspetto importante è che su quella direttrice (Bitetto-Matine) oltre ai suindicati toponimi, c’era l’insediamento ellenistico di Masseria Giandomenico (quello dei ritagli dei giornali) (cordinate: 11-12/44 della mappa Sud/Santeramo).
Nell’area “Masseria Giandomenico” è ben visibile, inoltre, un villaggio neolitico trincerato. La zona doveva essere molto antica.

A.D. 1195 (C.D.B.) regesto: vengono confermati i diritti di una chiesa collocata in lama Ursara (l’attuale zona “Murgia Morsara” ) (Coordinate: 11-12/47-48-49 mappa Sud/Santeramo. In questa pergamena viene citata un collegamento viario che corre trasversalmente tra la Matina-Bitetto e la strada presunta Frassineto-Viglione (di questa parlo in seguito)  que venit ad lacumentanum et vadit ad curtem defica
Lacumentanum è  l’attuale via Magna Grecia che giunge alla Masseria Comitana (cordinate: 15-16/46-47-48 mappa Nord/Santeramo)
Curtem defica è l’attuale Corte il Fico (già presente sulle cartografie rinascimentali) (coordinate: 14-15-16/51-52-53 mappa Sud/Santeramo)
Questo collegamento viario, è ben visibile ancora il tracciato, attraversa il Bosco della Parata e le “sue” centuriazioni, quest’ultime ancora oggi ben visibili.

A.D. 1196 (C.D.B.) oltre alla serie di elementi tra cui “Sanctum Eramum” con i suoi collegamenti viarie, vi è un toponimo che ci conduce nella parte Nord/Est di Santeramo (la presunta strada che da Frassineto giungerebbe a Viglione??) quod venit a gructa de Musca (direzione opposta naturalmente).
Questo toponimo dovrebbe corrispondere all’attuale “contrada Mosca” di cui la Masseria Mosca che è posta sulla “probabile” strada (coordinate: 19-20/53 mappa Nord/Santeramo) Frassineto-Viglione.

Riguardo all’ipotetico tracciato Frassineto-Viglione ho trovato delle tavole dettagliate dell’atlante RIZZI-ZANONI 1806 (allegati), che potrebbero confermare l’antico percorso:
Santeramo - Candelora/Gioia del C.(incrocio) -  monte sannace - direzione casale di s.Michele..ecc. 
Il percorso che scende verso valle:
Santeramo - Costa di Serra Cornacchia + valle Cornacchia.

In ogni modo, la strada ipotetica dovrebbe corrispondere al tracciato che scende verso la valle (Viglione) la c.d. via della Morsara, lo stesso ricalcalcherebbe in parte la SP per Laterza. Verso la fine,  alternativamente, potrebbe deviare scendendo su di un tratto che corre adiacente alla grande necropoli di Masseria Bonifacio  dove ancora oggi sono visibili da google i tratti della strada, quest’ultima si porta parallelamente verso Ovest passando dall’altra grande necropoli (masseria Giandomenico).
Da notare lungo il percorso della c.d. via della Morsara che, oltre alle centurie di “Bosco della Parata”, sono evidenti altre centurie, quest’ultime nei pressi sia di Masseria Corte Passi (da corte toponimo longobardo) sia da Masseria Soldatiello (toponimo bellico). Infine tracce di centurie si trovano a Sud dove personalmente ho raccolta tanta ceramica a vernice nera e rossa, nonché dove nelle vicinanze è presente un sito neolitico trincerato (masseria Grottillo).

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